Esattamente un anno fa, nello stesso giorno, SOS Villaggi dei Bambini ha lanciato un appello per raccogliere aiuti di emergenza nell’ambito della pandemia da coronavirus. Raccontiamo quali risultati siamo riusciti a raggiungere da allora.
Lockdown e mascherine, disinfezione e lavaggio delle mani, solitudine e lavoro da casa: quello che sembra un calderone di concetti dell’anno passato ha anche plasmato il lavoro di SOS Villaggi dei Bambini nei paesi interessati dai progetti. Quando è diventato chiaro che il coronavirus sarebbe sfociato in una pandemia, abbiamo prontamente lanciato un appello per aiuti di emergenza, che è stato accolto non solo con comprensione e interesse da parte dei nostri donatori, ma anche con un’ampia e toccante solidarietà. Con 482’000 franchi svizzeri fino ad oggi, siamo stati in grado di fare la differenza sul campo. Dopo un anno, vorremmo cogliere l’occasione per ringraziarvi e fornirvi una panoramica di ciò che abbiamo cambiato con gli aiuti di emergenza contro il coronavirus.
1. Imparare via etere
L’Etiopia è il paese dell’’Africa orientale più duramente colpito dalla pandemia, con oltre 100’000 casi. La conseguenza è stata la chiusura delle scuole. Le lezioni sono state trasmesse alla televisione e alla radio. Per permettere ai bambini delle famiglie più povere di imparare da casa, SOS Villaggi dei Bambini ha distribuito agli scolari 3’000 radio a energia solare, che eliminano il costo extra delle batterie e permettono di effettuare la ricarica sul tetto delle abitazioni prima e dopo le lezioni.
2. Fare di una necessità una virtù
14’008 bambini e adulti del Nepal hanno ricevuto una consulenza psicosociale. Normalmente, i nostri collaboratori visitano le famiglie colpite dalla povertà sul posto per sostenere loro e i figli nel percorso verso l’indipendenza. A causa delle chiusure, questo non è stato possibile per molto tempo. Per accompagnare le famiglie in questo momento difficile, i nostri collaboratori sul posto hanno chiamato telefonicamente, offrendo comprensione per le paure sul futuro, chiarendo le incertezze dovute alla pandemia da coronavirus e fornendo una consulenza psicologica in caso di conflitti in famiglia o di depressione. Nonostante la separazione fisica, abbiamo garantito il contatto con i nostri beneficiari in questo modo.
3. Garantire i servizi di base
Nei paesi in cui SOS Villaggi dei Bambini Svizzera lavora, una media del 60% della popolazione è costituita da lavoratori a giornata. Quindi, con il lockdown, milioni di famiglie hanno perso il loro reddito e presto hanno sofferto la fame. Inoltre, all’inizio della pandemia da coronavirus, gli intoppi nell’approvvigionamento rendevano difficile anche ottenere cibo. 3’250 pacchi di generi alimentari sono stati distribuiti alle famiglie per un primo soccorso. In questo modo siamo stati in grado di assicurare la nutrizione dei bambini e delle famiglie nella fase critica nei paesi interessati dai nostri progetti.
4. L’igiene è la cosa più importante
Abbiamo distribuito 63’.000 saponette nei nostri paesi di riferimento. È risultato chiaro molto presto che il lavaggio accurato delle mani era un mezzo cruciale per combattere la pandemia. Con questa misura del nostro aiuto di emergenza abbiamo sostenuto i bambini e le famiglie sul posto nella loro igiene quotidiana.
5. Formazione per un futuro senza coronavirus
Il nostro programma di formazione per i giovani del Lesotho è iniziato proprio nel momento in cui il coronavirus ha iniziato a diffondersi. Tuttavia, grazie a un’ampia sensibilizzazione, alla distribuzione di mascherine, disinfettanti e offerte online, i corsi di formazione sono proseguiti. Abbiamo permesso a 300 giovani di prepararsi alla vita professionale e a ottobre il primo gruppo ha ricevuto i diplomi.
In totale, lo scorso anno SOS Villaggi dei Bambini ha sostenuto 41’902 bambini, adolescenti e adulti con aiuti mirati. Le conseguenze della pandemia da coronavirus sono state significativamente mitigate dall’aiuto di emergenza e dall’ampia solidarietà dei donatori. Purtroppo, un anno dopo, il mondo non ha ancora superato la crisi. Potete sostenere i nostri sforzi continui cliccando qui.